domenica 13 luglio 2014

gufologia


Gufo o allodola, allodola o gufo? Poco da interrogarsi sul cronotipo di Cou.cou.ja. Vorrebbe essere allodola, svegliarsi alle sei e arraffare tutto l’oro che il mattino serba in bocca, cucire, cucire, lavare vestire nutrire prole collaborativa in un baleno e in un lampo condurla a scuola che ancora non hanno aperto il portone. Cucire, cucire, cucire, alle sette si cena e tutti a letto alle nove.


E invece sveglia alle otto e mezzo, sarebbe alle otto ma chi ha la forza, la prole non collabora, urla e minacce, a rotta di collo verso scuola, umiliazione del portone chiuso, torna a casa e prima di carburare ce ne vuole, sono le tre, già ora di pranzo, ed ha appena preso l’ago in mano. A rotta di collo verso scuola per ritirare prole ormai avviata verso ufficio oggetti perduti. Pomeriggio semimproduttivo causa prole molesta, cefalea, telefono, internet, non faccio che riordinare ed è un macello questa casa, inizio preparazione cena alle otto, ah oggi non mi fregano, cena alle dieci e mezza, haute cuisine direte, bastoncini di pesce e insalata dico io e come sia possibile è il quarto segreto di Fatima. Prole a letto a calcioni e finalmente, undici e mezzo, si cuce! Marito vieppiù molesto che si affaccia ogni dieci minuti, non vieni a letto? NO. NON VENGO A LETTO! Cucire, cucire finalmente. Il segreto è non avere l’orologio. Almeno le asole le ho fatte. Buttarsi a letto, chissà se poi mi sono struccata, i denti? Boh. E che diamine, non possono già essere le otto e mezza.

Gufo, suo malgrado. Inequivocabilmente, irreparabilmente gufo. E allora che gufo sia!







borse, zainetto, grembiule cucina (patron Ivanne Soufflet), gufi, gufi e ancora gufi.

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