Chi scrive è il marito dell’intestataria di questo blog:
l’ineffabile Cou.cou.ja. In altra parte definito “Martire del Cucito” a motivo
della stretta condivisione degli aspetti meno invitanti connessi alla nobile
arte sartoriale quando praticata da mogli hobbiste (sindrome pre-mercatinale,
psicolabilità da prestazione, tre del mattino soli in un lettone gelido mentre
al piano superiore furoreggiano imprecazioni e rumor di ferraglia...), devo
ammettere di essere la prima causa della mia disgrazia avendo io omaggiato la
consorte dell’orrido macinino à coudre.
A parziale mia discolpa posso addurre l’intento di porre
termine all’ansiosa ricerca del paradiso creativo che più potesse rispecchiare
l’indole mutevole e capricciosa della mia dolcissima metà. I mariti delle
creative troppo bene conoscono l’impietoso samsara di oreficeria in
bottiglie di PET o rotolini di fettuccia tessile, lunghissimi serpentoni
all’uncinetto senza apparente destinazione, collane di elastici in caucciù...
Quando vidi agitarsi nel fondo del suo scatolone fabbricone le raccapriccianti
ditina di innumerevoli e multicolori guanti per lavare i piatti la decisione fu
presa: estenuanti ricerche sul web, vagabondando per siti in cui una Necchi
viene definita “la mia bambina”, al fine di trovare lei, la bimba
dall’insuperabile rapporto qualità-prezzo. Con una leggerissima predilezione per
il secondo.
Fatta questa succinta premessa degna della logorroica
intestataria, il motivo che mi ha portato qui a scrivere, col permesso della
succitata ma a condizione che legga una volta irrimediabilmente pubblicato il
post, è che devo fare pubblica ammenda della mia cecità imprenditoriale.
Oggetto del contendere, nuovi motivi per la collezione
primavera-estate di bavaglini. I massimi sistemi insomma.
La creativa, volendo dare un pugno dello stomaco a
convenzioni, orsetti e pulcini, propone teschio piratesco su sfondo nero.
Scettico, glielo passo a condizione che addolcisca l’immagine con benda
colorata. Si dia alle stampe!
Sospiro di sollievo quando la vedo applicare su spugna una
leggiadra casina per uccelletti. È la mia Cou.cou.ja, guarita alfine!
La sera stessa, “mah, pensavo di farne una versione
femminile, sai..., ... con un fiocchetto..., sfondo nero sia chiaro”.
Vade retro! Ma come si può pensare che la Barbagia osi
cingere di luttuoso paramento i colli cicciottosi delle proprie virgulte?
La testarda, al solito vieppiù intestardita dalle mie sagge
rimostranze, produce.
Ultimo atto, un omaggio alla cultura messicana e alla sua
predilezione per colori sgargianti e ossa umane. Fallo, fallo pure. Li riporti
a casa tutti e tre. Non sperare di vender nulla e poi non venirti a lamentare.
Sei grande e vaccinata.
Sono andati via come il pane. Popolo barbaro e senza
speranza!
bavettes spugna/cotone fantasia, ciniglia/cotone fantasia - decoro con appliqué
Nessun commento:
Posta un commento