Logorrea: s.f. loquacità morbosa,
irrefrenabile, frequente in soggetti alienati.
Stando quegli scrigni di imponderabile
saggezza, forzieri carichi di ispirate verità che rispondono al nome di
dizionari, sembrerebbe proprio che cou.cou.ja sia affetta – e in che misura
solo la sospirata afflizione di congiunti e vicini è in grado di valutare – dalla patologia suddetta.
Dire che ella sia loquace equivale a
parafrasare la sua più intima essenza che si esprime al meglio in continue, letali
raffiche di mitraglia scaricate senza pietà in direzione dei già doloranti
padiglioni auricolari di ignari e, se non tali, rassegnati – e silenti, come
potrebbe essere altrimenti? – interlocutori.
Data la premessa, ne consegue il seguente
sillogismo:
a) cou.cou.ja è morbosamente e
irrefrenabilmente loquace
b) cou.cou.ja è indiscutibilmente un
soggetto alienato
c) cou.cou.ja è logorroica
a + b = c: roba da far impallidire la più
rigorosa delle logiche aristoteliche.
Ciò che sorprende è la smisurata
estensione del campo d’azione entro il quale si manifesta tale sua propensione
alla chiacchiera ossessivo-compulsiva.
Poiché il suo “ora ti racconto per bene”,
intendimento che suona alle orecchie degli astanti come il tragico rintocco di
una campana a morto, non si esprime, che so io?, unicamente nella sfera
familiare (lontani, ahilui, i tempi antecedenti il domicilio comune,
allorquando Monsieur le grand souris, approfittando della fortunata evenienza
che la distanza gli offriva, accoglieva gli snervanti resoconti telefonici di
cou.cou.ja adagiando con garbo sul piano dello scrittoio la cornetta
gracchiante e perseverando nel contempo nelle proprie occupazioni dalle quali
si distoglieva quanto bastava ad emettere un generico e intermittente “mm mm”).
Anche l’ambito più propriamente tessile è stato voracemente fagocitato dal blob
inconsistente e onnivoro della cou.cou.jesca logorrea.
Un cadeau destinato ad una giovanissima
mademoiselle per la di lei stanza da letto ancora priva di mobilio: carta
bianca, bianchissima, smagliante per cou.cou.ja. Un’occasione? di più. Una
sfida: per le sue inesistenti doti di analisi, per la sua priva capacità di
sintesi, per la sua supposta e mai posta attitudine al raccogliamo le idee.
Il progetto iniziale – n. 1 casetta con
balconcino fiorito e profilo di gatto sul tetto – ha preso corpo e voce con la
quale esso ha cominciato a parlare, parlare, parlare, parlare…
Eppure, sia detto a beneficio delle buone
intenzioni, il gatto è stato omesso: e questa è sintesi!
tenda in cotone – decoro con appliqué
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