Ciò che ha
dell’incredibile, considerato le poco teutoniche fattezze di cou.cou.ja e i
colori più che mediterranei – nuragici direi – di monsieur le grand souris. la
nuance della peluria uniformemente ma assai modestamente diffusa su tutto il
corpo e di quella poco più consistente ramificata nel cuoio capelluto del
neonato apparve da subito inversosilmente eppure incontestabilmente
appartenente ai toni del giallo.
Così anche la
gradazione cromatica della superficie epidermica poco aveva a che spartire con
il grigio-verde della dolorante madre e con il testadimoro-blunotte del
raggiante padre. Al di là di troppo ovvie e political uncorrect illazioni – per
altro ampiamente confutate da quelle tanto pungenti spigolosità caratteriali che
sono andate manifestandosi con il tempo nella cara creatura e che di lei fanno
un degno figlio di tanta madre (e padre) – non occorrono le doti di un maestro
di stile per intuire che colori di tal guisa esigano toni scuri per esaltare la
loro eburnea purezza.
Storie!
Il fatto è che
quando ci si trova a confezionare un tablier d’école la scelta del colore
chiaro si rivela da subito inappropriata se non al limite
dell’autolesionistico: pennarelli, pastelli, pasta da modellare, sugo di
pomodoro, unto di brodo, tracce di piselli in umido, caccole di moccio e altri
insospettati residui di oscura origine costituiscono insuperabili prove nella
già persa lotta diuturnamente condotta a favore dell’IMMACOLATO.
Non che con questo
si possa o si debba abbandonare le armi (o gli smacchiatori chimici). Certo è
che il grigio-nero, che per altro tanto spicca sull’incarnato chiaro (balle!),
copre di un bene le macchie!
La filastrocca, che
decora l’ampia (eccome: scrigno di tesori preziosi abilmente sottratti alla
proprietà della scuola d’infanzia) tasca anteriore deriva tal quale dal primo
libro dei Quindici, tra i più fedeli e cari compagni dei giovani anni di
monsieur le grand souris.
tablier d'école in
cotone vichy bianco-nero - decoro a ricamo in punto indietro con appliqué –
patron grain de maïs
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