Non vuole essere questa un’inutile crociata contro la invereconda teoria di ricorrenze civili celebrate in onore del Profitto.
Non vuole essere questa una filippica condotta, con savonaroliana enfasi brulicante di luoghi comuni, a favore del rilancio dei sentimenti veri.
Si fa presto a disprezzare con una superba alzata di spalle consolidate istituzioni come la Festa degli Innamorati – che, riversando sul limitare di un già vacillante autocontrollo interi autoarticolati carichi di cioccolato dal multiforme aspetto, costituisce un colpo basso e meschino sferrato a danno di una condotta alimentare fino a ieri immacolata –, la Festa del Papà – che costringe signori rassegnatamente compassati, arsi nel profondo dalla rovente fiamma del casual look, a incrementare a dismisura la comunque rispettabilissima collezione di cravatte regimental traboccante dai ripiani dei loro guardaroba –, la Festa della Mamma…
Eh, sì, perché la Festa della Mamma è un’altra cosa.
O meglio non lo sarebbe, cioè a dire seguirebbe in ordinata fila la sequela fin qui proposta, se non fosse stata inventata, chissà quando chissà da chi, una perfida arma di tortura contro il raziocinio illuminato di ingenue genitrici, che risponde al nome di RECITA SCOLASTICA.
Cou.cou.ja deve fare ammenda e, cosparsi capo, spalle, fianchi e quant’altro di secchiate di cenere, confessa l’ignobile delitto.
Per quanto animata da propositi di ferma determinazione, per quanto decisa a resistere con fiera risolutezza alla più bieca commozione, per quanto intenzionata a contrastare con energica volontà gli attentati compiuti con vile grettezza a detrimento di un inconsueto make up, cuore di mamma ha ceduto.
Fin dalle prime note dell’inno conclusivo (“ogni mamma è speciale com’è / ma tu sei la mamma migliore per me”) le ghiandoli lacrimali di cou.cou.ja hanno cominciato a lavorare con indefesso vigore. A niente sono valse le recriminazioni di monsieur le grand souris che arrogava a sé l’attribuzione dei versi “fai la spesa, prepari i pranzetti, / i tuoi piatti son tutti perfetti”. Già al distico “col sorriso mi svegli al mattino, / mi proteggi, mi stai sempre vicino”, cou.cou.ja levava bandiera bianca e alla strofa conclusiva – “tu sei brava, precisa ed attenta / sorridente e sempre contenta // mi consoli, mi fai compagnia, / le cose che fai hanno grande magia // mi vuoi bene, mi stringi a te / sei la mamma più dolce che c’è // mi saluti con un bacino / brava mamma per il tuo bambino – dichiarava la più vergognosa disfatta rigando di un fiume di lacrime e rimmel le sue guance e soffiando baci su baci all'indirizzo di un perplesso e, diciamocelo, forse anche un po’ imbarazzato Toporagno.
Alla consegna ufficiale del cadeau e successiva declamazione delle rime così sapientemente incorniciate cou.cou.ja ha dovuto ammettere con recalcitranza di avere un cuore di pasta frolla (ma anche immensamente e sconfinatamente felice).
tablier d'école in cotone rosa – decoro a ricamo in punto indietro con appliqué cuore – patron maison
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