lunedì 25 gennaio 2016

Armi dell'allegria


Eccole qua
le armi che piacciono a me:
la pistola che fa solo pum
(o bang, se ha letto
qualche fumetto)
ma buchi non ne fa…
il cannoncino che spara
senza far tremare
nemmeno il tavolino…
il fuciletto ad aria
che talvolta per sbaglio
colpisce il bersaglio
ma non farebbe male
né a una mosca né a un caporale…
Armi dell’allegria!
le altre, per piacere,

ma buttatele tutte via!
                             Gianni Rodari





sparaelastici in legno di abete - linea cou.cou.boo / tracolla in cotone

sabato 23 gennaio 2016

Flashdance, il ritorno


Ce l’ha fatta! Toporagno è finalmente passato dall’ignominiosa condizione di “piccolo di casa” all’assai più dignitoso status di “cugino maggiore”. Certo, la vita si è caricata di responsabilità, occorre avere pazienza coi bebé che, diversamente dai semidotti seiemezzoenni, non solo ignorano la virtuosa pratica della scrittura e della lettura, ma, orrore degli orrori, usano e abusano in maniera indistinta e sconsiderata del dono della favella. Ora poi che Bolla inizia a ergersi con baldanzosa fierezza innanzi al sentiero della vita muovendo su di esso un passo stentato eppure determinato, è necessario assistere, sostenere, incoraggiare, spronare all’esercizio costante, purché corretto.


Un lavoraccio, povero toporagno, e una gran fatica per la piccola Bolla (e sì, perché, nel frattempo, ne aveva voglia, l’ingenua morula, di diventare un feto degno di tutto rispetto: una bollicina nella pancia della zia era e una bolla è rimasta, con la sola indulgente concessione del passaggio dal diminutivo al sostantivo proprio).


Il fatto è che la succitata, per quanto impavida e indomita esploratrice, è pur sempre una donna. E, come tale, mai perde occasione di mostrare una innata eleganza e una induscussa predisposizione al bello. E allora? Allora balliamo sul mondo, purchè l’outfit sia sempre e indiscutibilmente di tendenza. E così, eccola, Bolla-Alexandra, la gamba tornita, inguantata nel suo scaldamuscolo sweet-vintage, lanciarsi alla conquista dei suoi sogni di gloria battendo il tempo, seguendo il ritmo:
What a feeling, being’sbelievin’ / I can have it all, now I’m dancing for my liiiiiiiiiiife.



scaldamuscoli in cotone / interno pile

lunedì 18 gennaio 2016

cou.cou.malì: storia di una capsule collection


Malilla è una giovane maker dell’entroterra di un’isola bella e soleggiata.
Cou.cou.ja è una maker un pelino più stagionata dell’entroterra di un’isola bella, soleggiata tanto, tanto ventosa.


Malilla è una fanciulla aggraziata ed equilibrata.
Cou.cou.ja è una (attempata) fanciulla goffa, capace di cadere rovinosamente senza muovere un passo.


Malilla ama le linee semplici ed essenziali.
Cou.cou.ja ama le linee semplici, ma anche quelle complesse, essenziali, ma anche elaborate.

Malilla è black and white e, alle volte sì alle volte no, un tocco di rosso, giusto quel tanto che serve per sorprenderti e non farti mai, proprio mai, abbassare la guardia.
cou.cou.ja è black and white. E rosso. E giallo, e verde, e arancio, e fluo, e righe, e pois, e quadri, e tinte pastello, e...


Malilla è l’infiorescenza della carota selvatica, così silvestre e così delicata, ora distesa verso il cielo a godere del sole che scalda e della pioggia che rinfresca, ora chiusa a palla a beffarsi del vento che soffia, del temporale che imperversa. Malilla è i petali bianco-rosati dei suoi fiori di cui, leggenda vuole, le belle dame della corte inglese di Giacomo I ornavano i loro capi gentili.


Cou.cou.ja, i suoi, di capelli, troppo corti per rivelare l’innata tendenza al crespo e l’indefinito cromatismo, non li orna affatto e non conosce la differenza tra un cactus e una margherita (“carrot flower? ah, sì, il papavero, vero?!”).


Malilla ama cucire.
Cou.cou.ja ama cucire.
Malilla ama le differenze.
Cou.cou.ja ama le differenze.

cou.cou.malì: ecco come nasce una capsule collection.


sabato 26 dicembre 2015

Intempestivi ringraziamenti


Lo so. E' un momento difficile. Abbiamo affrontato inenarrabili cimenti, offerto il fianco a lotte impari, sfiancato le nostre membra, indebolito i nostri cuori, ma abbiamo trionfato sulle forze del male: il Natale è passato. E, con lui, le cene, i pranzi, le belle rimpatriate con amici e parenti, i pacchetti, le lucine intermittenti, gli “auguri a te e alla tua famiglia”. E' ora di tirare il fiato per il pericolo scampato, godere del silenzio, dare requie ai corpi fiaccati e appesantiti. Ma come non tributare un giusto seppure non tempestivo ringraziamento alla bella, grande, splendidamente accogliente famiglia del creativ[e] che a casa ci fa sentire davvero? grazie al team superefficiente di Amazing*us che non sbaglia un colpo manco a spararli, ai maker bravi bravi e pazienti fino al martirio che, con ostinata rassegnazione, sopportano la cou.cou.jesca baraonda, a chi è passato a trovarci, a chi ci ha sorriso, a chi no, a chi si è trattenuto, a chi no, a chi ci ha augurato buon natale, a chi no. Vi amiamo tutti tutti.








CCM Christmas Edition - Cagliari 18/23 dicembre 2015

mercoledì 25 novembre 2015

Due giorni a Verona


Verona. Due giorni per conoscere, ammirare, ridere, scherzare.
Due giorni per incontrare artisti capaci, con la bellezza delle cose, la purezza dei cuori, l’entusiasmo delle mani, l’estro del genio, di rendertela migliore davvero, la vita.
Due giorni per scambiare due, quattro, mille chiacchiere con la gente, persone speciali che ti fanno sentire speciale.


Due giorni per guardare dritto negli occhi la blogger dei tuoi sogni (ho stretto la mano a Tulimami, ho stretto la mano a Tulimami, ho stretto la mano a Tulimami...!)
Due giorni per sentirti parte di una famiglia parecchio allargata, e pure tanto, ma tanto accogliente.


Due giorni per ricaricare le pile dell’autostima e maturare l’orgoglio sconfinato di chi c’era.
Due giorni di mal di testa, gombe gonfie, panini e pizzette mordi e fuggi, pipì trattenute, ché tutto è bello quando si prova il piacere della condivisione.



E poi una vita per dire grazie. A tutti. A madamaRobè per l’eccellente organizzazione. Ai vicini vicini Pompelmo-rosa e Lily & Sage Design, mix riuscitissimo di simpatia travolgente, talento ultraterreno e dolcezza senza fine. A tutti i “nuovi creativi” per avermi fatto sentire una della squadra. Alla signora che mi ha rivelato essere d’obbligo, nel patchwork, iniziare il lavoro con un cuore rosso, perché il rosso è amore, è sangue, è passione, è vita.



Festival dell'Handmade - I Nuovi Creativi - Verona, 22 e 23 novembre 2015


giovedì 5 novembre 2015

COU.COU.MALI'


C’era una volta una serial killer sartoriale con la mania delle parentesi, che apriva, apriva, apriva, senza mai ricordarsi di chiudere. E questo in ogni ambito possibile e immaginabile: a cominciare dalla matematica – splendido, ma tutt’ora irrisolto mistero che il trascorrere lento e cadenzato degli anni non è servito a disvelare neppure di n’anticchia –, in cui il succedersi di tonde, quadre e graffe, seppure valesse a soddisfare di molto il senso estetico frivolo e vezzoso, varcava i confini della logica sconfinando oltre le mura della retorica. Da qui una verbosità incontrollata fatta di incidentali, subordinate, paratassi, ipotassi, protasi, apodosi, ablativo assoluto e chi più ne ha più ne metta, che da sempre è riuscita a regalare a chi parla tanta gioia quanto grande, immenso, sconfinato è il dolore di chi ascolta.


Se almeno l’infausta abitudine dell’apri-e-non-chiudi si fosse limitata al settore nobilissimo della chiacchiera... e invece no. Eccola là, la serial killer, armata di ago e filo, a tirare fuori dalle matrioske della sartoria un’idea che nasce da un’idea, che nasce da un’idea, che nasce da un’idea, in un indistinto e melmoso magma creativo.


Per farla breve (!), un giorno quella serial killer là incontra una leggiadra fanciulla capace di creare l’incanto dalle cose semplici. La giovine donzella, tra le tante, infinite doti possiede l’arte di segnare la stoffa con tratti essenziali e pure così poetici, che ricordano la magia degli ideogrammi giapponesi.


Le mani ancora lorde dei fili d’imbastitura dell’ultima creazione in stile vintage, la serial killer posa metro e forbici e pensa. Pensa e ripensa. Qualche semplificazione qua, qualche adattamento là, il grembiule diventa gonna, la gonna si adatta ad ogni taglia e misura e, sovrapposta, puta caso, a un leggin fashion assai, diventa, impreziosita da un pattern da paura, un capo così cool, ma così cool che di più non si può. Perché MALILLA ha stoffa da vendere!!!




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